Sta per iniziare il terzo giorno della nostra avventura, il secondo a Boston, cominciamo a smaltire il fuso orario anche se non completamente e le ragazze escono dalla stanza non prima delle 8.00 come da accordi. Con loro il problema non è mai fare tardi ma al massimo dormire poco.
Colazione con Giovani e la famiglia, prepariamo le borse con attrezzatura per uscire in acqua perché oggi ci saranno le prime regatine di prova al circolo del MIT. Usciamo di casa con Giovanni che ci accompagna a Cambridge e assieme facciamo una breve passeggiata per la strada dove sono nati i più importanti farmaci del mondo degli ultimi 20 anni. Dopo un po’ passiamo nelle mani dei ignori Saraceni che con grande simpatia ci offrono quella che ormai io definisco “prospettiva Saraceni”, una sorta di panoramica d’insieme della città che permette un primo impatto visivo ed esperenziale con i luoghi più importanti di Boston. Passiamo dalle più importanti università del mondo, ai punti di interesse storico, fino al Boston Common e ai luoghi dello shopping come il Quincy Market. Marialuisa con grande gentilezza regala qualche pensierino alle ragazze dopo la visita all’Hard Rock Cafe e alle principali bancarelle del Quincy e successivamente andiamonella loro casa ad Everett per un pranzo veramente Italiano. L’america sarà anche un grande paese, ma quando in cucina si parla italiano le lancette si fermano! E tra una pasta al forno, una cotoletta e del gelato usciamo nuovamente in direzione Boston. Sulla strada incontriamo il nuovo casinò all’interno del quale oltre ai negozi dello shopping e ai tanti ristoranti, notiamo subito il Popeye di Jeff Koons, il famoso artista contemporaneo. Passiamo anche per quello che è stato il carcere che ha visto consumare l’assassinio di Sacco e Vanzetti e che ora è occupato da una scuola, e alle 16.30 siamo pronti fuori al circolo del MIT.
Dopo aver accreditato Miriana e Ilaria con tanto di tesserine del MIT, armiamo assieme i due tech sui quali usciranno cercando di capire le tante differenze di questa incosueta barca rispetto agli scafi a cui sono normalmente abituate. Devo dire che le nostre ragazze non hanno lasciato per un attimo il loro entusiasmo e si sono subito messe in gioco nella sessione di practice race. Piano piano (ma neanche tanto) prendono la mano cominciando a farsi vedere costantemente nelle prime 5 posizioni di ogni regatina generando diversi interrogativi per tutti gli studenti e i professori del MIT che si vedono sbeffeggiare da due ragazzine di 12 e 14 anni. Concludiamo le nostre regate con un meritato primo e secondo. Domani sarà più difficile, il livello sarà più alto, ma Ilaria e Miriana sono prote a scendere in acqua per divertirsi e fare tanta esperienza. Brave!
Al rientro incontriamo Francesca e Antonella che ci portano a cena al Quincy Market dove incontriamo altre italiane a Boston che fanno la conoscenza di Miriana e Ilaria, scambiandosi le rispettive esperienze di vita. Ilaria e Miriana restano molto colpite dalle vite di queste donne che dopo anni di studio e con tanta intraprendenza hanno iniziato una vita di successi professionali in questa magica città.
Ormai è tardi, si comincia a sbadigliare e allora è giunto il momento di tornare a casa di Giovanni per riposare e prepararci alla giornata di domani.