8 giorni negli States, 3 prestigiose scuole vela coinvolte, 2 giovani ragazzi della Scuola Vela Mascalzone Latino con 1 istruttore per il secondo anno consecutivo. Questi i numeri di una spedizione coronata da un evento dedicato, il “PIB Sailing Championship”: senza dubbio lascerà un profondo segno ai due fortunati giovani studenti e velisti napoletani che hanno avuto la straordinaria opportunità di conquistare questa speciale occasione. Come infatti da un paio d’anni accade, la Scuola Vela dedicata al recupero di ragazzi con disagio sociale di Napoli organizza programmi di scambio con circoli velici nel mondo nei quali i propri giovani atleti possano recarsi per almeno una settimana e vivere un’esperienza formativa, di vita e di vela, in contesti multiculturali e d’eccellenza sia nell’aspetto sportivo che organizzativo come Lugano e Boston. Nella famosa città universitaria del Massachusetts il progetto è giunto al secondo anno grazie alla rinnovata collaborazione con il Consolato d’Italia a Boston, con il MIT Sailing Pavillon, il Courageous Sailing e il Community Boat Center, e ai partner Sauces’n Love, Scarpetta, il ristorante Euno e l’agenzia di viaggi italiana Ricky World.
Resoconto di Salvio:
Quando ho saputo che sarei andato a Boston ero felicissimo. Un’emozione indescrivibile la sera prima di partire: avevo gli occhi sbarrati nel letto, ancora non mi sembrava vero. Poi quando sono andato all’aeroporto non avevo paura di volare, perchè io credo nel destino.
Quando l’aereo si è alzato ancora non ci credevo, solo una volta in volo ho realizzato che… stavo andando in America!
Atterrati a Roma ero ancora un po’ in “palla”, troppo eccitato, ma giusto il tempo di mangiare qualcosa e siamo ripartiti. Durante le 9 ore di volo fantasticavo su come potesse essere Boston. Arrivato lì sono rimasto stupito dai grattacieli e quando poi ho visto il quartiere di Frank ho provato un’emozione gigante.
Durante tutta la settimana abbiamo fatto di tutto ma le cose che mi hanno colpito di più sono quando Frank ha aiutato un cieco ad attraversare la strada, ho capito cosa cambia tra America e Italia già dalle piccole cose. In America non vieni giudicato per l’apparenza.
Le altre cose che mi hanno colpito sono le storie che chi ho avuto la fortuna di incontrare mi hanno raccontato.
Quella di Giovanni che è arrivato in America senza parlare inglese con una moglie e una figlia. Oppure quella di Antonella che dopo aver girato Germania e Austria, arriva in America e tutt’ora fa la ricercatrice. Queste persone mi hanno fatto capire che non bisogna essere chi sa chi per diventare qualcuno, basta la volontà.
Un domani sarò qui, non so, ma so che studierò per me, perché serve a me. Ringrazio per quest’opportunità, mi è servita per crescere e capire molte cose. Grazie.
Resoconto di Laura:
Il 7 maggio sono venuta a sapere che ero stata scelta per andare a Boston, quasi non ci credevo, lo desideravo da sempre. Il giorno della partenza ero felicissima ma allo stesso tempo in ansia, perché quando sono fuori casa per qualche giorno non mi sento a mio agio, ma mi sbagliavo. Da Frank siamo stati benissimo, mi sentivo a casa ci dava tutto quello di cui avevo bisogno.
Con tutti i suoi impegni nel tempo libero ci ha portato in bici per Boston. Questo dimostra che è una persona generosissima, perché nel suo tempo libero ha fatto tante cose per noi e ci siamo divertiti moltissimo. L’istruttore che ci ha accompagnati, Bellomino, che ringrazio molto perché ci faceva rilassare e divertire quando visitavamo la città o facevamo le regate. Nei giorni delle regate mi sono divertita più di sempre! Ero felicissima e stranamente non in ansia. Un’esperienza che non si può dimenticare. Era la prima volta che salivo su quella barca e per fortuna è andata bene.
Nei giorni successivi, siamo andati dai Saraceni, e Antonella e altre ragazze molto simpatiche ci hanno fatto vedere che in molte zone c’erano campi da golf, basket calcio e altri sport. Sono tutti bellissimi e molto curati, li desidererei qui in Italia. Boston è una città molto bella perché ci sono spazi verdi e piscine pubbliche, poi spazi più moderni, con grattacieli e case grandi. Io adoro i grattacieli, infatti abbiamo fatto molte foto e siamo entrati nel Prudential, un grattacielo con negozi e souvenir. Una delle cose che più mi hanno interessata di questo viaggio è quando siamo andati ad Harvard, una delle università più famose. Non mi aspettavo che le università fossero così grandi con tutti quegli edifici e negozi.
Quest’esperienza mi ha fatto aprire gli occhi perché in Italia non ci sono molte occasioni di lavoro e per avere un futuro migliore si deve studiare molto. Tra me e me mi sono detta che mi impegnerò al massimo per migliorare ancora di più il mio studio e le mie capacità.