Day 4, martedì 9 luglio
Ormai il fuso orario è completamente assorbito e ogni mattina rischiamo addirittura di far tardare Giovanni al lavoro. Stamattina si parte verso le 8.30 da Winchester e ci dirigiamo verso Boston dove ci aspetta il Museo della Scienza. Dopo una piacevole passeggiata eccoci alla struttura. Facciamo biglietti, posiamo i nostri zaini in cassette automatizzate e iniziamo subito con la mostra temporanea sull’esplorazione del corpo umano di Von Haghen, celebre per le tecniche grazie alle quali mostra muscoli, scheletro, sistema nervoso e organi di questa affascinante e perfetta macchina che è il nostro corpo. Dopo una iniziale titubanza generata dalle “fette” di cervello, le ragazze restano subito incuriosite dalle varie posizioni e dalla forma della muscolatura del corpo, dalle forme della colonna vertebrale e dagli organi sani e meno sani come la vista di un polmone di un fumatore.
All’uscita dalla temporanea ci dirigiamo nell’ala verde dove osserviamo la parte di scienze naturali, con animali, habitat e odori (si, hai la possibilità di odorare l’habitat degli animali) e ascoltiamo una piccola lezione sulla forma delle corazze delle tartarughe. Alle 11.30 ci spostiamo nel planetario dove facciamo un viaggio insolito, “destinazione Marte”, grazie al quale scopriamo e osserviamo le meraviglie e il fascino del pianeta rosso. All’uscita dal planetario il richiamo della realtà virtuale è troppo forte e quindi fanno un “giro” sulle montagne russe. Grazie alla telecamera posizionata nella navicella ho la possibilità di ridere anche io osservando le facce terrorizzate e i capelli al vento di Miriana e Ilaria. Infine ci aspetta l’ala blu, nella quale ci sono tutti gli esperimenti più strettamente scientifici. Le nostre bambine si improvvisano ingegneri idrici, del suono, delle costruzioni, matematiche e scoprono che potrebbero passare almeno 24 ore in un museo talmente interattivo. Ma purtroppo il tempo è poco, le cose da fare sono ancora tante, sono quasi le 14 e tra pochissimo dobbiamo essere a pranzo da Eataly, dove i PIB ci hanno prenotato un tavolo per provare una pizza italiana a Boston. Carichiamo le nostre carte della metro, linea verde e in pochi minuti siamo seduti a tavola dentro al Prudential. La metro di Boston non sarà la più bella del mondo, le stazioni sono normalissime stazioni, ma i treni passano e anche spesso. Dopo pranzo facciamo un veloce giro nel Prudential, poi ci spostiamo nella biblioteca pubblica di Copley dove le ragazze hanno la possibilità di vivere una biblioteca senza barriere di accesso. Si entra, prendi un libro, ti siedi, leggi e se vuoi puoi anche mangiare o bere qualcosa (si, qui si mangia e beve dovunque!). Ma non possiamo fare troppo tardi, alle 17 dobbiamo essere al circolo del MIT dove arriviamo sempre in metro fermandoci alla stazione di Kendall. Dopo una breve passeggiata sul Charles River eccoci al circolo. Oggi sarà più difficile per Miriana e Ilaria che devono vedersela con studenti e professori “esperti” del MIT che tuttavia devono sudare non poco contro le giovanissime mascalzoncine, soprattutto appena il vento cala un po’ (Ilaria chiude l’ultima prova seconda!). Dopo 8 prove rientriamo a terra alle 20, lascio in ricordo al MIT il nostro guidone e riceviamo tanti complimenti per come si sono comportate in acqua le ragazze. Ad attenderci a terra troviamo Guglielma e Gabriele che ci accompagnano a cena dove ci aspettano tanti altri italiani curiosi di conoscere Miriana e Ilaria e di raccontare le loro vite e come si sono ritrovati in questa incredibile città. Ma ormai sono le 22, è tempo di rientrare a Winchester. Domani ci aspetta un’altra giornata bostoniana!
Day 5, mercoledì 10 luglio
Oggi richiudiamo le valigie e ci spostiamo. Salutiamo tutta la famiglia che ci ha ospitato davvero come se vivessimo da sempre con loro. Fuori ci aspetta Giovanni Saraceni che, sempre gentilissimo, ci porta in centro a Boston per iniziare la nostra giornata. Dopo un veloce caffè e cornetto al Prudential incontriamo Rosario, un altro amico dei PIB che assieme alla famiglia in visita a Boston viene a salutarci e ci fa compagnia per la visita alla sky walk sul tetto del grattacielo. Un ottimo modo per avere una panoramica dall’alto di questa splendida città. Dopo un po’ scappiamo per andare al Museo delle Fine Arts approfittando della mattina relativamente libera. Qui ci attende Guglielma, che ci accompagna in questa fantastica visita. Le ragazze restano sorprese per quanto possa essere interessante la visita di un museo. Partiamo con l’arte antica africana, egiziana e greco-romana e ci spostiamo poi sulla pittura dal 500 ai giorni nostri. Forse la sezione che coinvolge di più Miriana e Ilaria è l’impressionismo, sia per l’immediatezza dei dipinti, sia per i riferimenti che riescono a trovare tra quello che vedono e quello che hanno studiato. Hai visto, a scuola si fanno cose non tanto campate in aria! Alle 13.45 ci spostiamo per il pranzo in una pizzeria napoletana chiamata Mast, non lontana da park street. Oserei dire “la pizzeria” di Boston. Non amo mangiare la pizza fuori da Napoli, chi mi conosce lo sa, ma da Marco (è questo il nome del simpatico e napoletanissimo proprietario) si mangia una pizza che davvero non ha nulla da invidiare alle migliori pizze di Napoli (alle migliori, non una qualunque… se vi capita provate, non posso aggiungere altro!). Alle 15 ci vengono a prendere i signori Saraceni per portarci a visitare Rockport, un paesino sula costa a nord molto caratteristico, con una costa frastagliata che quasi ti fa dimenticare che sei in America e sull’oceano. La baia è invasa da barchette a vela che sullo sfondo di una costa particolarissima e verde sembrano dipingere uno dei quadri impressionisti che abbiamo ammirato questa mattina. Dopo un gelato ci rimettiamo in auto e andiamo verso il nostro nuovo alloggio situato a Cambridge, non lontano dalla prestigiosa università di Harvard. Da oggi per qualche giorno saremo ospiti della simpaticissima Valentina che ci accoglie con un classico Barbecue in cortile assieme ad altri amici. Anche in questa occasione sono tante le domande verso Ilaria e Miriana. Ma non possiamo fare troppo tardi. Domani sarà come sempre una giornata piena di cose da fare.